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[CC] Gocce di Memoria...

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icon12  view post Posted on 12/11/2007, 20:48



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Gocce di Memoria
Ci sono storie che nascono e che non hanno mai fine…
Ci sono storie che nascono e sono destinate a non essere…
E poi ci sono Antonio e Laura…






By Anny

 
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view post Posted on 13/11/2007, 18:29



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Presentazione:



- Questa sceneggiatura è il continuo de "Gli Ostacoli Del Cuore". Chi non l'ha letta può comunque leggere solo questa, ma molti passaggi potrebbero non risultare chiari e quindi se ne consiglia vivamente la lettura.
- I protagonisti sono Antonio Baldi e Laura Flestero. Compariranno altri personaggi della fiction, ma solo in supporto dei personaggi principali. Ho cercato comunque di accontentare tutti i fans che potevo...
- Ho creato un trailer per anticiparvi un pò cosa succederà nella sceneggiatura. Il link è nel precedente post...
- La fan fiction è già stata scritta ed anche ultimata, quindi sentitevi liberi di commentare... La fiction non sarà soggetta a modifiche di alcun genere...
- La sceneggiatura originale non prevedeva un continuo ma le vostre calorose richieste mi hanno convinta a provarci. Siate clementi se la storia dei nostri due carabinieri verrà completamente stravolta... questo è ciò che la mia fantasia ha creato! =)
- Questa sceneggiatura è stata scritta durante le mie vacanze estive quindi vi chiedo di perdonarmi se in qualche punto dovesse risultare un pò scadente ma non sapete quanto sole e mare sappiano deconcentrare!
- Ho trovato molte difficoltà nel dividere la storia in più capitoli... Mi scuso sin da ora se la divisione dei capitoli sarà, talvolta, poco omogenea e quindi una puntata sarà più lunga o più corta rispetto ad un'altra
- Ho deciso di pubblicare le puntate ad intervalli regolari (impegni personali permettendo). I giorni che avete scelto per la messa in onda sono il lunedì, il mercoledì ed il venerdì...
- Non sono mai stata a Città della Pieve e dintorni quindi mi scuso fin da ora se molte località sono inventate. Mi sono permessa di cambiare un pò la geografia italiana ai fini della mia storia... Che dite? Troppo megalomane? =P
- Se non avete seguito la sesta serie, molti passaggi vi risulteranno incomprensibili (e sinceramente mi chiedo perchè siate qui se non seguite la fiction in tv! )
- Ovviamente non posseggo il copyright di nessuno dei personaggi, tanto meno della storia di fondo... Credo appartengano a Canale 5 o alla Fidia Film...


Novità:
Ringrazio immensamente Sparafucile per questa gradevole iniziativa che mi sono permessa di "copiare" (ovviamente chiedendole il permesso!). La mia nuova fan-fiction avrà una vera e propria soundtrack. In ogni capitolo trovere te questo simbolo ---> (*) <--- e cliccando sull'asterisco si aprirà una pagina audio o video con la musica da sentire in sottofondo. Qualora dovesse aprirsi una pagina video, sappiate che è a solo scopo dimostrativo... Il vidoe non ha nulla a che fare con la storia, l'unica cosa che conta è l'audio quindi sentitevi liberi di chiudere ad icona e continuare a leggere la storia...

Dopo aver implorato la vostra clemenza nel giudicare il mio umile lavoretto, non mi resta che dirvi: buona visione e buona lettura!
 
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view post Posted on 15/11/2007, 20:54



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1° Capitolo

Mattina – Casa Baldi-Flestero
(*) Era una mattina come tante in casa Baldi-Flestero. La luce entrava soffusa dalla finestra aperta e si gettava direttamente per terra, come inorridita dallo spettacolo che le si proponeva innanzi. Tazze, cucchiaini e macchie di caffè sparsi ovunque sul tavolo della cucina, il letto ancora sfatto e i vestiti del giorno prima ancora appoggiati sulla sedia nella camera da letto. Laura occupava il bagno da circa un quarto d’ora, Antonio la aspettava paziente appoggiato allo stipite della porta, bussando di tanto in tanto per non farle prendere la cattiva abitudine di farlo aspettare troppo. Da quando si erano trasferiti, tutto funzionava così. I buoni propositi di Laura si erano rivelati fondati poiché la ragazza ogni mattina si prendeva la briga di svegliarsi presto per preparare la colazione di Antonio per poi svegliarlo e correre dritta in bagno. Quando Antonio aveva terminato il suo caffè rigorosamente amaro, cominciava la veglia fuori del bagno in attesa che la sua amata fosse finalmente pronta. Ed ecco che, finalmente, la porta si apriva e Antonio non faceva nemmeno in tempo a pronunciare un’esclamazione di soddisfazione che già le labbra di Laura erano tanto dolcemente quanto frettolosamente poggiate alle sue… Quella era la richiesta di perdono che ogni giorno Laura faceva ad Antonio… Una richiesta accompagnata dal solito “Scusa, lo so… è tardi!” e da due occhioni da cerbiatta imploranti clemenza. Solo a quel punto, Antonio cominciava a preoccuparsi. La vedeva correre avanti e indietro nella speranza di riuscire a riassettare la casa in tempo e non poteva non pensare ad una cosa. Era in trappola! Sia lui che Laura sapevano benissimo che bastavano quei dolci occhioni nocciola per intenerire il ragazzo e farsi perdonare qualsiasi cosa e Antonio temeva che questo portasse Laura a credere di avere qualsiasi potere sulla sua persona. In effetti era vero… Se Laura voleva qualcosa, bastava poco per ottenerla. Se Laura faceva uno sbaglio, il broncio di Antonio non durava più di mezza giornata. Ma se Laura si fosse mai permessa di tradirlo, lì non ci sarebbe stato occhio dolce che tenesse! Antonio l’amava troppo per poterla vedere tra le braccia di un altro e sarebbe impazzito qualora avesse saputo che il suo amore non era ricambiato in egual modo.
Antonio entrò in bagno, ma prima di richiudere la porta alle sue spalle lanciò un’altra occhiata a Laura. Dio, quanto era fortunato ad avere quella dolce visione sotto il suo stesso tetto, nel suo stesso letto… Quanto era stato fortunato ad averla finalmente sua. Si appoggiò alla porta e si sfiorò la bocca con le dita, ricordando quelle labbra di seta che poco prima si erano posate proprio lì.
No, non aveva nulla di cui preoccuparsi… Incredibile, ma vero. Lui amava Laura e Laura amava lui e il loro amore sarebbe durato per sempre…


Pochi minuti dopo, Antonio uscì dal bagno già perfetto nella sua divisa.
Antonio: Come mai tu non sei in divisa?
Laura: Io attacco tra un’ora!
Antonio: E allora perché vai così di fretta?
Laura: Perché tra un po’ passa Sonia a prendermi. Dobbiamo andare a comprare il regalo per Antonio.
Antonio: E’ incredibile… Sembra ieri che è nato, invece il figlio di Gabriele già compie un anno!
Laura si avvicinò e gli sistemò il nodo della cravatta, non senza provocare un sorriso di Antonio, il quale ripensò al fatto che era stato proprio lui ad insegnarglielo e la sua allieva aveva imparato così bene da superare il maestro.
Laura: Infatti… ed è per questo che tu farai di tutto per farti cambiare il turno ed esserci stasera per il suo compleanno. Non puoi mancare proprio tu che sei il padrino!
Antonio: Farò il possibile, ma se non riuscirò a raggiungervi in tempo dì a Gabriele che passo domani a fare gli auguri a Mira e al piccolo.
Laura: Comandi!
Gli sorrise e poi lo tirò per il colletto della divisa… I due si scambiarono il primo vero bacio della giornata. Quello che avrebbero ricordato durante i momenti di lavoro più infelici. Quello che durante il ritorno a casa avrebbe causato una maggiore pressione del piede sull’acceleratore. Quello che si sarebbero scambiati ancora mille volte prima di darsi la buona notte.
Ad interrompere il magico momento, ci pensò un clacson in lontananza…
Laura: Ah, questa dev’essere Sonia. Scappo! Ciao, amore!
Antonio: Buona giornata!
Laura chiuse la porta alle sue spalle. Antonio era rimasto solo in casa e prima di andare al lavoro si dedicò al suo solito giro di ronda. Il letto era ancora un po’ sgualcito, i vestiti tutto sommato erano nei cassetti giusti e le macchie di caffè potevano essere scrostate meglio.
Antonio pensò che Laura non era esattamente la casalinga perfetta, ma forse lui l’amava anche per questo!


Credits: Ashlee Simpson - Better Off
 
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view post Posted on 16/11/2007, 18:32



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2° Capitolo

Mattina – In giro per CdP
Sonia: Guarda questa!!!
Laura: Dio, ma è carinissima!!!
(*) Sonia e Laura passavano da un negozio all’altro sempre più entusiaste… Lo shopping fa sempre un certo effetto sulle donne, ma quella mattina c’era una sensazione particolare in Laura. Era intenerita da ogni cosa che vedeva e il solo pensiero che quegli accessori in miniatura potessero essere calzati da degli esserini minuscoli la emozionava incredibilmente. Lei ed Antonio adoravano il piccolo dei coniugi Vici e andavano a trovarlo ogni volta che potevano. All’inizio Antonio era stato un po’ restio a prendere in braccio il suo omonimo, ma dopo la prima volta… era fatta! Era nato un nuovo amore! Entrambi non riuscivano più a staccarsi da lui, per la gioia di Mira che poteva allontanarsi tranquillamente sapendo di lasciare il suo bambino in ottime mani. Era per questo che adesso Laura cercava il regalo perfetto per quel bimbo che le riempiva la vita… anche se solo part-time!
Sonia: Laura? Ti sei incantata?
Laura: No, Sonia… Mi sono innamorata!
Sonia: Si, queste scarpine sono veramente splendide!
Laura: Ma hai visto come sono piccole? Ci entrano si e no due dita…
Sonia guardò un po’ l’amica… Era innata in lei la capacità di capire i sentimenti degli altri, nessuno in tutta la caserma era più perspicace in fatto di cuore e affini. Si fece un po’ più seria, conservando però sul suo volto quel sorriso dolce e comprensivo di cui solo lei era capace…
Sonia: Sei veramente affezionata ad Antonio, vero?
Quanto le voleva bene! Laura sapeva che se l’amica perfetta esisteva non poteva essere altri che Sonia. Era sempre così disponibile ed attenta ad ogni dettaglio… Oltretutto sapeva di poterle confidare qualsiasi cosa… neanche una sillaba sarebbe uscita dalla sua bocca. Con lei poteva parlare di tutto, dagli argomenti più futili a quelli seri. E in quel momento aveva voglia di scherzare…
Laura: Di quale dei due parli?
Rispose Laura, facendo la finta tonta…
Sonia: Che ami Antonio si vede lontano un miglio! Non c’è mica bisogno di chiedertelo…
Laura: Ma si, avevo capito… E’ ovvio che voglio bene al piccolo… è così… così… piccolo!
La risposta di Laura non era stata certamente esauriente, ma le ragazze si limitarono a ridere dell’inopia del vocabolario di Laura.


Mattina – In giro per Perugia
Antonio: Tutto bene?
Marika: Si…..
Antonio: Non si direbbe…
Marika: Grazie del pensiero, ma sto bene… davvero, non preoccuparti!
Antonio: Ok, allora quando avrai voglia di parlarne sai dove trovarmi.
Era cambiato. Era cambiato tantissimo da quando aveva conosciuto Laura. Prima in ogni collega vedeva solo un collega, invece ora vedeva del potenziale in ogni persona che incontrava. Anche Marika, con la quale si trovava spesso di pattuglia, gli sembrava tutto sommato una brava ragazza nonostante non facesse che guardarsi allo specchio e sistemarsi i capelli. Di solito non faceva che interrompere il giro di ronda per dare un’occhiata alle vetrine e da ogni pattuglia rientrava sempre in caserma con trucchi, smalti ed accessori nuovi. Se Antonio riusciva a sopportare tutto ciò era solo perché sapeva che se la sua collega si comportava così era perché era molto innamorata del suo ragazzo ed era convinta che solo con la bellezza eterna sarebbe riuscita a tenerlo accanto a sé per sempre. Gli veniva da ridere solo a pensarci. A Laura non sarebbero mai servite queste cose. Antonio la amava così com’era e uno smalto in più o in meno non avrebbe certo fatto differenza…
Marika: Va bene…
Rispose malinconicamente la ragazza, guardando fuori dal finestrino e sperando che anche la causa del suo malumore si stesse chiedendo come si sentiva adesso che lui non c’era più.



Credits: Fergie - Big Girls Don't Cry
 
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view post Posted on 19/11/2007, 20:09



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3° Capitolo

Sera – Casa Vici
(*) Laura era seduta accanto alla culla di Antonio. Lo guardava dormire angelicamente e aveva un’immensa voglia di entrare in quel minuscolo lettino con lui e stringerlo forte, come se fosse suo. Perché un po’ lo sentiva suo. E in effetti, essendo la fidanzata del padrino, diventava automaticamente la madrina, no? Quindi era un po’ anche suo figlio… no?
Mira: Sapevo di trovarti qui!
Laura: Mira! Sai… tu eri occupata e ho pensato di metterlo io a letto.
Mira: Hai fatto bene, non sai come sono stanca! Adesso sembra un angioletto, ma di giorno è un vero tormento questo cattivone!
Replicò Mira sedendosi accanto a Laura e lanciando un’occhiata amorevole alla sua creatura.
Laura: Ah, non ci credo! Con me è sempre buonissimo…
Mira: I bambini sono sempre splendidi, ma viverli ventiquattr’ore su ventiquattro è molto diverso che giocarci un po’ ogni tanto. Piange, prendilo in braccio, dagli da mangiare, cambiagli il pannolino…
Laura: Hai ragione, Mira. Io non so niente di come si crescono i bambini e.. a dire la verità il pensiero di un figlio mio mi entusiasma e mi spaventa allo stesso tempo!
Mira: Ma tu non devi preoccuparti, Laura… Sono sicura che tu e Antonio sarete braviss…
Laura: A proposito… Antonio!!! La festa è finita e lui non è venuto…
Poi, rivolgendosi al bambino…
Laura: Hai visto piccolino che padrino cattivo che hai? …Come dici? Devo andare a rimproverarlo? Ok, vado subito!
Laura si alzò di scatto dalla sedia, seguita subito da Mira che non era riuscita a trattenere un sorriso. Forse Laura e il piccolo Antonio andavano meravigliosamente d’accordo perché erano entrambi dei bambini!
Laura: A parte gli scherzi, io vado… Quasi quasi lo raggiungo in caserma e gliela faccio davvero una bella ramanzina! Mi ero raccomandata tanto!
Mira: Non preoccuparti, può passare tranquillamente domani nel pomeriggio e magari restate anche a cena. Gabriele ne sarà sicuramente contento!
Laura: Ok, grazie Mira. Ciao!
E Laura scappò via, non senza lanciare un’altra occhiata all’angioletto che vagava tranquillo nel mondo dei sogni.


Sera – In giro per Perugia
Antonio: Cavolo, è tardissimo! Laura mi ucciderà…
Marco: Ah, sì! Caterina me l’ha detto… oggi c’è la festa del figlio di Gabriele, giusto?
Antonio: Esattamente… e io che sono il padrino non c’ero! Ormai la festa sarà finita da un pezzo…
Marco: Dai, siamo arrivati. Prova lo stesso a fare una corsa… ci penso io a parcheggiare la volante e scrivere il rapporto!
Antonio: Grazie, Marco! Sei un amico…
Marco: A buon rendere!


Credits: Britney Spears - Someday
 
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view post Posted on 20/11/2007, 19:37



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4° Capitolo

Sera – In auto per Perugia
(*) Notti come quella si vedevano raramente a Perugia. La luna piena sovrastava imponente la città, come un carabiniere in perenne servizio. Chissà quante ne aveva viste, quel satellite silenzioso! Gli amanti la guardavano, la contemplavano, ne tessevano le lodi… eppure la luna era sempre misteriosa. Prima mostra una faccia, poi un’altra… Non è mai la stessa e fugge con l’arrivo del sole. Come se non volesse mai far venire alla luce tutti i segreti di cui è a conoscenza e di cui l’oscurità della notte è complice. Laura guidava nella poca luce che la luna riusciva a donare quella sera. Non aveva paura… per niente. Si dice che la meta non è importante, che è il viaggio quello che conta… ma qualche volta è vero anche il contrario. A Laura non importava quanto ci avrebbe messo: l’importante era arrivare a destinazione. E la sua destinazione, la meta della sua vita, era come sempre lui: Antonio…


Sera – Caserma Perugia
Volenteroso come allora, non lo era mai stato. I buoni propositi per essere presente al compleanno del suo figlioccio c’erano tutti, era stata la disponibilità altrui a mancare. Non era riuscito a trovare nessuno disposto a sostituirlo. E adesso gli toccava correre in fretta e furia in ufficio, recuperare le sue cose e dirigersi ancora in divisa a casa Vici, sperando di essere in tempo. Ma… come si dice, le sfortune non vengono mai da sole. Anzi, arrivano proprio a braccetto… e qualche volta sono talmente tante che meritano lo sconto comitiva! Antonio stava ancora correndo per il corridoio della caserma, quando qualcuno lo travolse…
Antonio: Oh, scus…
Marika: Ciao!
Antonio: Si, ciao… scusa vado un po’ di fretta…
Marika si fiondò nuovamente sul collega, ridendo e cingendogli il collo con le braccia…
Marika: No, dai… resta qui! Che c’è, prima fai tanto l’amico poi quando uno ha bisogno di te scappi? Eh? Eh?
Antonio: Ma… ma sei ubriaca?!?
Marika: Ops! Si nota tanto?
La scena era alquanto comica… Mentre la collega continuava a ridere sguaiatamente e senza ragione, Antonio ripercorse mentalmente la sua lista delle cose da fare…
1. Scollarsi Marika di dosso
2. Recuperare le sue cose dalla scrivania dell’ufficio
3. Evitare che Marika svegliasse tutta la caserma, facendosi così scoprire ubriaca dal comandante
4. Mettersi subito in moto per arrivare in tempo a Città della Pieve
Poi, un flash… Gli tornò in mente lo sguardo triste e vuoto della collega quella mattina… Rinnovò la lista…
5. Scoprire cosa aveva ridotto Marika in quello stato.




Credits: Maria Mena - Miss You, Love
 
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view post Posted on 22/11/2007, 19:02



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5° Capitolo

Sera – Cortile Caserma Perugia
(*) Quante volte aveva già ripetuto a se stesso di essere cambiato dopo aver conosciuto Laura? Tante, forse troppe… Se si fosse trovato in una situazione del genere qualche anno prima, se ne sarebbe fregato altamente della sua collega. Invece adesso aveva dato un veloce sguardo all’orologio e, resosi conto che era matematicamente impossibile fare in tempo per la festa, si era preso la briga di accompagnarla (anzi… trascinarla) fuori a prendere un po’ d’aria, sperando che nessuno avesse ancora visto in che stato si trovava la ragazza…
Antonio: Allora… mi vuoi spiegare che ti è successo?
Marika: Ma niente… un’uscita con le amiche, qualche bel frescone, un paio di cocktail… no, aspetta… forse erano più di un paio… boh, non me lo ricordo… Aspè, mò chiamo la mia amica che glielo chiedo…
Antonio: Frena, frena…
Rispose, affrettandosi a prendere il cellulare di Marika e a rifugiarlo il più lontano possibile dalla sua proprietaria, tentando di evitare che la collega compisse gesti irrazionali…
Antonio: In che senso “qualche bel frescone”? Ma tu non eri fidanzata?
Il viso di Marika si incupì improvvisamente…
Marika: Hai detto bene, ero… Mi ha lasciata!
Tre parole e Antonio capì tutto… Il perché della malinconia di quella mattina e anche il motivo di quell’improvvisa uscita fra ragazze genere “sesso, droga e rock’n’roll”…
Antonio: Ora capisco…
Marika: Ma non ti preoccupare!!! Sto ben…
Marika tentò di sorvolare sull’argomento e così, per smorzare la tensione e scherzare un po’ preparò il braccio per dare una bella pacca sulla spalla di Antonio… Ma non aveva fatto i calcoli con gli effetti dell’alcool che la rendevano molto meno lucida di quanto credesse. Quando stava per colpirlo, vedendoci doppio, scelse a caso la sagoma di Antonio da mirare… Risposta sbagliata! L’inerzia con la quale si era preparata era talmente forte da causare in lei una perdita di equilibrio e così Marika cadde dal muretto sul quale era seduta. Antonio la prese al volo e si trovarono a pochi centimetri l’uno dall’altra.
Marika: Sai, non ci avevo mai fatto caso…
Antonio: A cosa?
Marika: Ai tuoi occhi…
Antonio: No, Marik…
Non potè terminare la frase che già Marika gli aveva serrato le labbra con le sue. La ragazza portò le braccia intorno al collo di Antonio e lo strinse a sé come se, essendo ubriaca, non sentisse abbastanza il sapore di quel bacio. Antonio prese prontamente i polsi di Marika e li tirò forte per cercare di liberarsi dalla sua presa. Non fece in tempo a fare una maggiore pressione che si ritrovarono entrambi a girarsi, sorpresi, verso la strada. Un’automobile aveva sgommato a tutta velocità nella direzione opposta a quella della caserma e solo lo stridente suono degli pneumatici pressati sull’asfalto aveva convinto la ragazza a lasciare la presa dal collo del ragazzo.
Marika: Ma guarda questo pazzo!
Fu l’esclamazione di Marika, resa completamente disinibita dall’alcool e quindi incurante di quello che c’era stato un attimo prima con Antonio. Il suo collega, invece, era abbastanza lucido da ricordare tutto e da notare che l’automobile in lontananza gli era stranamente familiare. Però, non era stato abbastanza scaltro da notare la targa… E pensare che quella minima disattenzione gli avrebbe cambiato radicalmente la vita.

Credits: 3 Doors Down - Let Me Go
 
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view post Posted on 27/11/2007, 18:04



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6° Capitolo

Notte – Casa Baldi-Flestero
Nella sventura era stato fortunato. Continuava a ripeterselo Antonio mentre girava la chiave nella serratura. Grazie all’arrivo di Marco era riuscito a liberarsi da Marika senza altri discorsi inconcludenti ed azioni irragionevoli e pericolose. Meno male che quella sera era di pattuglia con lui e non con qualche altro collega più rigido ed intransigente… Sarebbe stato sfortunato, ad esempio, se li avesse sorpresi un tipo come Brunelli. Quel brigadiere gli ricordava incredibilmente l’inflessibile Mura …e Mura gli ricordava per associazione di idee Città della Pieve. Gli mancava molto quella città, ma quando pensava al motivo per cui aveva dovuto lasciarla, non poteva che essere fiero della decisione presa. A proposito… con tutto il trambusto successo, aveva dimenticato di avvertire Laura del suo ritardo. Forse aveva fatto bene, magari stava già dormendo… Chiusa la porta alle sue spalle, poggiò le chiavi sul mobile all’ingresso e si diresse subito verso la camera da letto per vedere se Laura era ancora sveglia. Aprì la porta, ma la luce era spenta. Attraversando il corridoio, aveva già notato che nel bagno non c’era nessuno e, pensandoci bene, non si sarebbe affatto meravigliato se l’avesse trovata addormentata sul divano con la TV accesa, crollata nel tentativo di aspettarlo alzata. Camminando verso la cucina, già pregustava la vista della sua dolce metà dormiente e cominciò a pensare se fosse il caso di svegliarla oppure di portarla dritta dritta nel letto. Non aveva nessuna voglia di dormire e così decise di stuzzicarla un po’, magari facendola spaventare… Si, le avrebbe fatto uno scherzo innocente! Tanto quando si arrabbiava era ancora più bella… Si nascose dietro al divano e partì il conto alla rovescia…(*)
3…
2…
1…
Buh!
Antonio fece capolino dal divano ma… la TV era spenta e Laura non era neanche lì. Il cuore di Antonio sembrò fermarsi per un attimo. Uno strano presentimento stava prendendo il sopravvento sulla sua razionalità. Dov’era Laura? Cosa diavolo le era successo? Pronunciò il suo nome, lo disse forte e lo urlò a squarciagola, ma nessuno sembrava voler rispondere al suo disperato appello. Fece di nuovo il giro della casa, ma non la vide da nessuna parte. Quando la paura sembrava aver raggiunto il culmine, una lampadina si accese nella testa di Antonio.
Tirò un sospiro di sollievo. Che stupido era stato a preoccuparsi tanto! Probabilmente Mira e Gabriele, preoccupati per l’ora (e forse anche per la guida di Laura), le avevano proposto di restare a dormire da loro. Ma sì, doveva essere andata per forza così! Ad ogni modo, per esserne certo gli conveniva telefonarla. Si diresse verso il telefono facendo il giro del tavolo quando qualcosa di luccicante attirò la sua attenzione. Il suo ciondolo. Il ciondolo che Laura portava da quando si erano messi insieme e che non toglieva per nessuna ragione al mondo. Il loro ciondolo… muto testimone del loro amore. Che diavolo ci faceva lì? Antonio lo prese in mano e si accorse che sotto c’era un foglietto…
Ragazzi, che serata! Antonio era davvero fortunato! Con tutte quelle emozioni contrastanti, era un miracolo se non gli era ancora venuto un infarto. Prima il cuore si fermava, poi andava a mille, tornava stabile e… di nuovo cessava di battere. Sul foglietto si riconoscevano senza problemi la grafia di Laura e qualche piccola macchiolina circolare…
Addio…
Antonio si chiese cosa volesse dire quell’addio… Non capiva… Proseguì con la lettura del foglietto…
P.S.: Ti lascio il ciondolo… A me non serve più… Puoi darlo a Marika, però!
Se non altro, adesso sappiamo cosa fossero quelle macchie sul foglio… Lacrime… lacrime amare.


Credits: Ne-Yo - So Sick
 
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view post Posted on 30/11/2007, 20:35



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7° Capitolo

Mattina – Casa Flestero (Siena)
Chi ha mai visto un’alba sa che essa va contemplata in totale silenzio, magari con una leggera brezza marina che accarezza il viso e una sensazione di pace interiore che placa l’animo. Troppo spesso, però, l’alba è sola… Forse sa essere ancora più incantevole della luna, ma sono in pochi i temerari che sfidano l’impavida sonnolenza mattutina solo per poterla ammirare. Se anche quella mattina qualcuno avesse voluto farlo, sarebbe di certo mancata l’atmosfera perché in tutta la città riecheggiavano delle urla disperate. No, nessun castello gotico nelle vicinanze e neanche sette sataniche troppo mattiniere. La risposta era proprio fuori la porta di una semplice casetta con i fiori di lillà piantati nel giardino…
Antonio: Aprite!
Era già da un quarto d’ora che Antonio bussava senza risposta contro la porta di casa Flestero e ad ogni secondo che passava i suoi colpi si facevano sempre più violenti…
Antonio: Aprite, vi prego! Lo so che è qui… devo parlarle! Laura!!! Aprite o sveglio tutto il vicinato!
Le urla di Antonio cominciarono a placarsi solo quando si sentì la chiave girare nella serratura… ma la persona che venne ad aprire non era quella che il cuore di Antonio sperava.
Padre di Laura: Antonio…
Antonio: Signore, chiedo scusa per tutto il trambusto che ho provocato ma io devo vederla subito!
Padre: Antonio… è inutile!
Antonio: Perché? Lei deve lasciarmi entrare…
Padre: Antonio, vai via… Non vuole parlarti!
(*) Il padre di Laura era ancora lì davanti a lui, ma ad Antonio sembrò come se gli avessero sbattuto una porta in faccia. Aveva voglia di entrare nel suo stesso corpo e controllare che il suo cuore ci fosse ancora e che non fosse stato strappato via senza che nemmeno se ne accorgesse…
Annuì, finse un sorriso, si voltò e cominciò a scendere lentamente i gradini del pianerottolo di casa Flestero, senza aspettare che l’ormai ex-suocero chiudesse la porta.
Terminati i gradini, aveva inizio una piccola stradina che lo avrebbe portato all’esterno del cortile. Il cervello aveva già mandato il comando alle gambe, ma i piedi non si muovevano. Cosa significava quella strada davanti a lui? Che avrebbe dovuto cominciare una nuova vita, buttandosi alle spalle Laura e tutti i ricordi a lei legati? Non ce l’avrebbe fatta, lo sapeva già, ma forse era il caso di provarci… Perché, nonostante tutto, il suo cuore non era stato strappato via e lui era ancora vivo… E la vita deve andare avanti…
Antonio attraversò con passo deciso il cortile, incurante di quell’unica lacrima che gli rigava il volto… Life will go on…


Mattina – Casa Flestero (Siena)
(**) Aveva sentito tutto… Ogni singolo rumore era ancora impresso nella sua mente… dal primo colpo contro la porta fino ai passi del padre che tornava a letto. Appoggiata al muro, si lasciò cadere per terra e il suo sguardo fece il giro della stanza… era come se dentro di sé mancasse qualcosa e la stesse cercando invano all’esterno. Lo sguardo si posò sulla finestra che dava sul cortile. Cos’era quella voce, quell’impulso interiore che le diceva di correre, affacciarsi, urlare il suo nome a squarciagola e riprendere la sua favola d’amore da dove era stata bruscamente interrotta? Lo sapeva, era la voce del cuore. Quella stessa voce a cui l’orgoglio non permetteva di dare ascolto. E poi, come poteva parlare il cuore se era ormai andato in frantumi non troppe ore prima?
Laura si fece forza, si alzò e si diresse verso il suo letto. L’indomani sarebbe stata una giornata allucinante… avrebbe dovuto chiarire la situazione con la sua famiglia, che era stata disposta a comprendere senza chiedere nulla… e avrebbe dovuto dare inizio ad un nuovo giorno… un giorno nuovo della sua vita… un giorno nuovo della sua nuova vita…

Niente… ci aveva provato in tutti i modi ma non riusciva proprio a prendere sonno. Chiudeva gli occhi e riviveva l’orrenda scena che le aveva fatto girare in fretta l’auto e dirigersi verso casa. Li riapriva e ancor più tremendamente si ritrovava in un mondo senza Antonio. Perché si sentiva così? Non doveva essere felice del fatto che aveva smascherato quel bastardo che la tradiva mentre lei sognava ad occhi aperti un matrimonio da favola? Doveva essere orgogliosa della scelta che aveva preso. Lo aveva lasciato, aveva dato un taglio al passato ed era libera di vivere un radioso futuro. Doveva essere semplicemente arrabbiata con lui, doveva odiarlo… Ma in realtà, purtroppo, la verità era che ella lo amava ancora. Che il suo cuore non si era fermato per via dell’orgoglio, ma perché si era sentita tradita dall’unico uomo che in vita sua aveva veramente amato. Che adesso sentiva un dolore inspiegabile dentro di sé, un dolore così forte che avrebbe preferito morire in quel preciso istante. Antonio era tutto per lei… era la ragione di vita… e se aveva dato la sua vita a qualcuno che alla prima occasione era pronto a donarsi ad un’altra, allora non aveva capito proprio niente… tanto valeva morire. Ma era davvero il caso di rovinarsi per una persona del genere? Ecco, eccola che arrivava. La nausea…. Forse il disgusto per quella situazione… Laura corse in bagno e pregò che il dolore finisse nello scarico insieme a tutto quello che aveva mangiato.

... Flames to dust ...
... lovers to friends ...
why do all good things come to an end?




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Chris Isaack - Life Will Go On
Ashlee Simpson - Say Goodbye
 
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view post Posted on 5/12/2007, 20:41



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5 anni dopo…





8° Capitolo

Mattina – Hotel Excelsior (Piombino)
(*) Sonia: Siamo arrivati… è questo!
Caterina: Certo che Laura non poteva scegliere posto migliore per sposarsi!
Marco: A dire il vero, io mi sto ancora chiedendo come le sia venuto in mente di invitarci tutti…
Caterina: Marco, ma che dici? E’ stato un gesto carinissimo…
Marco: Ma certo, anche io lo apprezzo… ma sai a cosa mi riferisco!
Caterina: In effetti, dopo il modo brusco con cui ci siamo lasciati ricevere l’invito ha sorpreso molto anche me…
Sonia: Ragazzi, capisco il vostro stupore… anche Laura era molto indecisa, ma io durante tutti questi anni le ho sempre parlato di voi e visto che le mancavate moltissimo le ho suggerito di invitare anche voi!
Marco: Hai fatto bene… mi spiace solo per Antonio!
Sonia: Non potevamo mica lasciarlo da solo in caserma… e poi, sono passati cinque anni, vedrai che ci avranno messo entrambi una pietra sopra!
Caterina: Speriamo! Piuttosto… dove l’hai lasciata la tua dolce metà?
Sonia: Mi sembrava strano che non me l’avessi ancora chiesto! Comunque Carlo ha detto che ci avrebbe raggiunti domani… non gli hanno concesso la giornata di permesso per oggi!
Marco: E tu ti fidi a lasciare uno come Prosperi da solo una giornata intera?
Sonia: A dire il vero no… ma sono sicura che dovrà lavorare tutto il tempo quindi sono un po’ più tranquilla!
Caterina: Ah, ecco che arrivano papà e tutti gli altri…
Sembrava una vera processione… Ancora due automobili, una dopo l’altra, si fermarono nel parcheggio dell’hotel.
Bruno: Un albergo di lusso a quattro stelle! Si tratta bene la ragazza…
Sonia: Ve l’ho detto, lo sposo è un gioielliere!
Bruno: Ah, ecco…
Barbara: Io preferisco comunque le piccole chiesette di campagna e il matrimonio con pochi intimi!
Disse, guardando complice il marito e ricordando la loro cerimonia di nozze…
Intanto, dall’altra auto scesero Gabriele, Antonio che teneva per mano il piccolo Antonio e Mira che portava in braccio la piccola Lisa.
Marco: Toglimi una curiosità, Sonia… C’è qualcos’altro che devi dirci che noi non sappiamo?
Sonia: Beh… ce l’hai due ore di tempo?
Marco: Spiritosa!
Mira: Dai, Marco… è normale che lei sappia molte più cose di noi! E’ l’unica che è rimasta in contatto con Laura in questi anni… Io e Caterina l’abbiamo sentita giusto un paio di volte per telefono…
Sonia: Su, forza… non perdiamoci in chiacchiere. Siamo tutti, no?
Gabriele: Allora… Comandante e consorte ci sono, Giacomo e Gioia ci raggiungono direttamente domenica, Carlo domani, Marco e Caterina che ormai con quel pancione conta per due ci sono, Antonio non parla ma c’è, noi quattro eccoci qua, tu ci sei…
Sonia: Ok, ok… ho capito! Ci siamo proprio tutti… Allora non ci resta che entrare!
Bruno: Ti seguiamo…
Sonia si diresse verso l’entrata dell’hotel, seguita a ruota da tutto il gregge… Solo una persona era rimasta immobile, a fissare l’imponente costruzione davanti a lui. Quello era il luogo dove “lei” si sarebbe sposata. Non osava nemmeno pronunciare il suo nome. Avrebbe pagato chiunque per farsi dire chi lo aveva convinto ad accettare l’invito rivolto genericamente a tutta la caserma di Città della Pieve dei bei tempi andati… Ma cosa diavolo ci faceva lì?
Gabriele si fermò un attimo e si girò indietro a guardare quello che negli anni era rimasto sempre un fedele amico, un fratello acquisito… Chiamò il figlio e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio, poi il bambino corse verso quella persona che gli piaceva chiamare affettuosamente “zio”.
Antonio fu risvegliato dal suo stato di catalessi da Antonio Jr. Gli sorrise, lo prese in braccio e raggiunse Gabriele e gli altri… Ma nella sua mente continuava a domandarsi… Cosa diavolo ci faccio qui?

Credits: Skye Sweetnam - Tangled Up In Me
 
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view post Posted on 31/12/2007, 20:45



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9° Capitolo

Mattina – Hotel Excelsior (Piombino)
Gabriele: Sonia, adesso che siamo arrivati vuoi dirci finalmente qual è questa sorpresa di cui ci parlavi?
Sonia, distrattamente, alzò la mano nella direzione di Gabriele per zittirlo, poi la portò sulla fronte per ripararsi dal sole e riuscire a vedere più chiaramente qualcosa in lontananza… Le porte dell’albergo si erano appena aperte ed avevano lasciato libero il passaggio ad una splendida bimba dai lunghi capelli castani e con dei meravigliosi smeraldi al posto degli occhi. Era la visione della fanciullezza. Saltellava e rideva con quel suo splendido vestitino rosa mentre giocherellava con una microscopica borsetta che la faceva sentire grande. Probabilmente stava scappando da qualcosa o stava semplicemente giocando a nascondino perché sembrava affaccendata a cercare un posto nascosto e misterioso dove rifugiarsi. Setacciò con lo sguardo tutto il cortile esterno, finchè il suo sguardo non si posò su una figura che lentamente le si stava avvicinando…
Sonia: Eccola la tua sorpresa…
Chiara: Zia Sonia!!!
Sonia: Chiara!
Le due corsero l’una verso l’altra e si unirono in un amorevole abbraccio. Non riuscivano a staccarsi l’una dall’altra… probabilmente era da molto che non si vedevano. Tutta la comitiva, intanto, rimasta più indietro, osservava la scena attonita chiedendosi chi fosse quella bambina così affezionata alla loro collega. Si scambiavano sguardi interrogativi l’uno con l’altro, ma nessuno era a conoscenza dell’identità di quel piccolo angioletto. Neanche quando sentirono una voce familiare in lontananza, riuscirono a decifrare l’arcano mistero.
Laura: Chiara! Chiara, ma dove ti sei nascosta?
(*) Ancora una volta le porte automatiche dell’ingresso si aprirono ma se prima avevano rivelato la presenza di una bambina di si e no cinque anni, questa volta palesarono qualcosa di ben diverso. Una splendida donna, elegante, raffinata ed aggraziata camminava lentamente e sicura di sé, cercando qua e là qualcosa che aveva smarrito. Ci misero un po’ per riconoscerla… non era davvero più la stessa. Tacchi alti, vestito stretto, lunghi capelli neri e magnetici occhi nocciola… Come poteva, proprio Antonio, non riconoscerla? Certo, non era facile… Era come vedere una farfalla librare leggera nell’aria e tentare di immaginarla quando era ancora un bruco. No, quella non era più la dolce e piccola mascotte della caserma. Adesso Laura era diventata una donna!
Laura: Ah, ecco dov’eri! Con zia Sonia!
Laura raggiunse l’amica e si unì al tenero abbraccio. Quando se ne staccò, guardò un po’ nervosa l’amica la quale regalandole uno dei suoi sorrisi pacati la rincuorò e la incoraggiò a voltarsi senza paura verso gli altri, i quali erano ancora rimasti a bocca aperta dalla sua trasformazione…
Caterina: Laura! Ma sei diventata bellissima…
A smorzare la tensione, ci pensò per prima Caterina, sinceramente felice di poter riabbracciare l’amica di un tempo.
Laura: Caterina! Anche tu… poi, con questo pancione!
Piano piano, tutti si avvicinarono a Laura per salutarla e farle i primi auguri per il lieto evento. Mancava poco e sarebbe toccato anche ad Antonio, quando…
Stefano: Buongiorno a tutti! Voi dovete essere gli ex-colleghi di Laura…
Erano tutti rimasti talmente incantati dalla vista di Laura da non essersi nemmeno accorti che dietro di lei c’era un uomo e che adesso si stava rivolgendo a loro, tendendo educatamente la mano alla persona che gli sembrava la più anziana fra tutte…
Bruno: Esattamente! Comandante Bruno Morri, piacere!
Laura: Ah, lui è Stefano Conticini… il mio futuro marito!
Stefano: Il piacere è tutto mio! Ma entrate… sarete stanchi del viaggio! Per i convenevoli avremo tutto il week-end… Seguitemi, vi mostro le vostre stanze!
E tutta la comitiva si apprestò ad entrare nell’hotel ed attraversare, così, quelle porte che per quel giorno avevano già riservato abbastanza sorprese… Ma a proposito di sorprese, Gabriele ne approfittò per avvicinarsi ancora una volta a Sonia…
Gabriele: Senti, Sonia… Ma chi è quella bambina che è venuta a salutarti e che ora è mano nella mano con Laura? E perché ti chiama “zia Sonia”?
Sonia: Ma come, Gabriele… Non ci sei ancora arrivato?
Gabriele scosse la testa… Quello era proprio un no…
Sonia: Ma che domande… E’ la figlia di Laura! …No?




Credits: Caroline Lost - To Be With You
 
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pao7887887
view post Posted on 2/1/2008, 16:05




oohhh mio Dio....come continuerà??? :o: :unsure:
 
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view post Posted on 12/1/2008, 18:50



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10° Capitolo

Mattina – Hotel Excelsior (Piombino)
Gabriele: Cioè… Ma ti rendi conto? Laura… mamma! Non riesco a crederci… E tu?
Antonio: Mi abituerò all’idea…
Gabriele: Dai, Antonio. Un po’ di entusiasmo!
Antonio: Entusiasmo per cosa?
Gabriele: Non lo so… per Laura! Per il fatto che si sposa! Dico, ma l’hai vista com’è diventata?
Antonio: Eccome se l’ho vista…
Disse con aria un po’ sconsolata, buttandosi poi a peso morto sul letto della camera di Gabriele e Mira, continuando a guardare imperterrito il soffitto anche quando l’amico si sedette accanto a lui sul letto e gli rivolse una domanda che voleva porgli da tempo.
Gabriele: Antonio, dimmi la verità. Ma tu la ami ancora?
Antonio sospirò…
Antonio: Come si fa ad amare una persona che non vedi da cinque anni? E’ passato troppo tempo… Al massimo posso amare il suo ricordo, quel suo modo buffo di annodarmi la cravatta, i suoi ritardi, le sue battute, i suoi sorrisi… Ma adesso è diverso. Sono cambiate troppe cose!
Gabriele: Pensi che sia diversa dalla Laura che conoscevamo?
Antonio: Assolutamente… ma guardati intorno! Siamo in un hotel di lusso, con stanze prepagate per ognuno di noi, un matrimonio che sembra quello della Regina d’Inghilterra. Andiamo, alla vecchia Laura non sarebbe mai venuto in mente nulla di tutto questo!
Gabriele: Hai ragione… Comunque c’è ancora una cosa che non mi spiego...
Antonio: Cosa?
Gabriele: Se hanno una bambina già così grande, perché si sono decisi a sposarsi solo ora?
Antonio: Non lo so… e non voglio saperlo!
Antonio si alzò dal letto.
Antonio: Io vado a fare due passi, ci vediamo tra mezz’ora nella hall, ok?
Gabriele: A dopo!

Mattina – Hotel Excelsior (Piombino)
“Ascensore!”
Laura era nell’ascensore con Chiara, quando sentì la voce di qualcuno che chiamava l’ascensore. Non ci pensò neanche due volte ed infilò una mano tra le porte che ormai si stavano già chiudendo per permettere a quella persona di entrare. Si voltò verso la figlia sussurrandole simpaticamente di non seguire mai il suo esempio e poi si voltò nuovamente per ricevere la persona che affannatamene stava per entrare.
Antonio: Graz…
(*) Le parole gli morirono in gola quando si accorse che la dolce persona che si era preoccupata di tenere le porte aperte per lui era Laura. Se la trovò proprio di faccia e non riuscì a non pensare all’ultima volta che aveva ammirato il suo viso da così vicino… Quanto tempo era passato. Sembrava ieri e sembravano dieci anni…
Antonio: Ciao!
Laura: Ciao…
Se avesse saputo di stare aprendo le porte proprio per lui, forse lo avrebbe lasciato chiuso fuori. Ma cosa stava pensando? Si stava comportando come una bambina! Prima lo invitava alla cerimonia e poi cercava di evitarlo. No, erano passati cinque anni ed era proprio il caso di metterci una pietra sopra… Il passato è passato, no?
Si spostò un po’ e lasciò entrare nell’ascensore l’ex-collega che, lo sapeva, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso, causandole un forte imbarazzo. Scendere fino al piano terra con tutta quella tensione in quell’ascensore che ad entrambi sembrava decisamente troppo piccolo sarebbe stata dura… Antonio decise di andare subito al fulcro della questione…
Antonio: Grazie per aver invitato anche me…
Le disse, senza però riuscire a guardarla negli occhi, ma tenendo fisso lo sguardo sui quei numeri che segnavano il conto alla rovescia per la fine dell’imbarazzo di entrambi…
A Laura tremavano le gambe al pensiero di iniziare quella discussione, ma riuscì a simulare quanta più calma possibile…
Laura: Ma figurati! Sono passati tanti di quegli anni… Era il caso di metterci una pietra sopra, no?
Antonio: …Ehm, si… Certo!
Solo a quel punto, Antonio si accorse della presenza della bambina. Si abbassò e le si avvicinò…
Antonio: E questa bella signorina come si chiama?
Chiara: Chiara…
Rispose timidamente la bimba…
Antonio: Che bel nome! E da quale regno vieni?
Chiara: Regno?
Antonio: Ma certo! Con quel bel vestito non puoi che essere una principessa, no?
Lentamente sul viso di Chiara comparve un sorriso da fare invidia alla persona più felice del mondo… Da quel momento, nessuno si preoccupò più di controllare quanti piani mancassero alla loro meta. Antonio continuava a scherzare con Chiara che rideva divertita. E Laura osservava intenerita la scena…


Credits: Celine Dion - Have You Ever Been In Love
 
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pao7887887
view post Posted on 13/1/2008, 12:35




:wub: complimenti fa veramente sognare...... cmq il sottofondo audio non funziona <_<
 
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view post Posted on 16/1/2008, 19:30



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11° Capitolo

Mattina – In giro per Piombino
Laura camminava per Piombino mano nella mano con Chiara che saltellava tutta contenta leccando il suo gelato al cioccolato…
Chiara: Mamma?
Laura: Si, tesoro…
Chiara: Chi era il signore dell’ascensore?
Laura: Il signore dell’ascensore? Ah, Antonio… beh, è un vecchio amico della mamma.
Chiara: E fa il carabiniere anche lui, mamma?
Laura: Si…
Chiara: E ce l’ha la pistola?
Laura: Si, ce l’ha… Ma quante volte ti ho detto che devi farti passare questo amore per le armi?!? Chiara, sono pericolose!
Chiara: Si, lo so… Ma io da grande voglio diventare come te!
Laura si girò verso la figlia e le sorrise… Un clacson la fece girare verso la strada e vide un’automobile che accostava ed il conducente che abbassava velocemente il finestrino… Probabilmente avevano bisogno di indicazioni, pensò…
Uomo: Mi scusi, per l’autostrada?
Indovinato!
Laura: Si, allora… Vada sempre dritto. Ad un certo punto vede un semaforo e…
Ma sì che lo sapeva come si arrivava all’autostrada! L’aveva presa un sacco di volte… E allora perché non riusciva a parlare? Cosa la distraeva? Lo sguardo di Laura si era posato un attimo sulla figura femminile alla destra del conducente e adesso non riusciva più a toglierle gli occhi di dosso. Era come una calamita. Quel volto aveva qualcosa di familiare, ma non riusciva ad identificarlo a causa degli occhiali da sole che la donna portava…
Donna: Laura?
Laura riuscì solo a sussurrare un “sì”…
Donna: Laura, sono io…
La donna si tolse velocemente gli occhiali da sole e Laura si sentì svenire…
Donna: Sono Marika, della caserma di Perugia… Ti ricordi?
(*) Eccome se si ricordava! La donna che le aveva distrutto la vita. L’ultima volta che l’aveva vista era intenta a baciare il suo fidanzato ed ora si apprestava a scendere velocemente dall’automobile ancora accesa per venirle incontro. Calma, Laura… Rilassati… Calma…
Marika: Laura, io devo assolutamente spiegarti. So cos’è successo tra te e Antonio ma…
Laura: Marika, non preoccuparti… E’ passato un sacco di tempo… Davvero, non c’è nessun bisogno…
Marika: Ma io voglio spiegarti!
Laura: A quale scopo? Dopodomani mi sposo…
Marika: Davvero? Oh, sapevo che tu e Antonio avreste sicuramente chiarito. Insomma, siete fatti per stare insieme!
Laura: No, hai capito male… Io mi sposo, ma non con Antonio…
Marika: Oh, scusami… In tal caso, voglio spiegarti! Ti prego, devo farlo… Tu devi sapere!
Laura: Ma ormai non c’è più niente da sapere…
Marika: Si, invece. Non è giusto che per colpa mia tu abbia sofferto tanto. Voglio rimediare facendoti conoscere almeno la verità… Quello che hai visto è stata solo colpa mia! Sono io che ho baciato Antonio perché ero sotto l’effetto dell’alcool e lui si è subito staccato ed ha messo le cose in chiaro. E’ stato più che leale… devi credermi! Scusami, io dovevo togliermi questo peso…
Laura: Non preoccuparti… E’ tutto chiaro, grazie…
Marika: Beh, io ora vado… Ciao… ah, e auguri!
Laura guardò l’auto allontanarsi e riuscì ad intravedere dentro di essa due bambini che giocavano tra di loro e Marika che provava a tenerli a bada. Non aveva nemmeno finito di darle le indicazioni che voleva…
Chiara: Mamma, chi era quella signora?
Laura: …Nessuno!


Credits: Ashlee Simspon - Beautifully Broken
 
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32 replies since 12/11/2007, 20:48   545 views
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